Lo studio COVID-OMS ha recentemente concluso con successo le prime due rilevazioni (effettuate nei mesi di Gennaio e Febbraio 2021), coinvolgendo un totale di 5.006 cittadini residenti in Italia in età compresa tra 18 e 70 anni, equamente distribuiti per classi di età (18-34 anni, 35-44 anni, 45-54 anni, 55-70 anni), genere (maschi, femmine), scolarità (fino scuola media inferiore, oltre scuola media inferiore), area geografica (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole) ed occupazione (occupati, non occupati).

Tra i 2.618 cittadini lavoratori partecipanti al sondaggio, 204 (pari all’8%) lavorano in ambito sanitario (es. medico, infermiere, fisioterapista, ecc.). Rispetto alle condizioni abitative, il 10% ha dichiarato di vivere da solo, il 74% con persone maggiorenni ed il 30% con figli minorenni. Una percentuale considerevole dei cittadini valutati (33%) ha dichiarato di soffrire in prima persona di una patologia cronica (22%) o di abitare con persone particolarmente a rischio per il COVID-19 (es. persone con malattie croniche: 11%). I dati relativi alla situazione economica degli intervistati mostrano che, rispetto ai precedenti 3 mesi, una notevole percentuale di cittadini riferisce un peggioramento della propria situazione economica (35%), mentre solo il 4% ha dichiarato che la propria situazione economica è migliorata ed il 60% non ha riscontrato alcun cambiamento.

Tra i 5.006 partecipanti alla survey, più dell’80% ha dichiarato di essere stato personalmente affetto o di conoscere qualcuno che ha contratto il virus COVID-19. In particolare, il 7% dei partecipanti ha dichiarato di essere stato affetto da COVID-19, e tra essi il 93% in forma lieve, mentre il 7% ha presentato un grave quadro clinico (7%). In una percentuale rilevante di casi, la malattia è auto-dichiarata dal partecipante, ma non era confermata da un test specifico (19%). Inoltre, 1.815 partecipanti (72%) hanno dichiarato di avere in mente, tra i propri conoscenti, qualche persona affetta da COVID-19, cosa che nel 98% dei casi è stata confermata da un test. Tra questi, un’elevata percentuale (56%) ha dichiarato che almeno un conoscente affetto da COVID-19 è deceduto a causa del coronavirus.

Dati preliminari descrittivi rispetto alla percezione del rischio nei partecipanti allo studio hanno mostrato come vi sia una distribuzione equa rispetto alla percezione individuale del rischio di contrarre il virus (il 22% lo considera da abbastanza a molto improbabile, il 23% da abbastanza a molto probabile ed il 56% né improbabile né probabile). Rispetto alla percezione della gravità di un’eventuale malattia dovuta al coronavirus, la maggior parte dei partecipanti dichiara una notevole incertezza rispetto alla possibile gravità (30%) della malattia.

Infine, sono emersi dati promettenti rispetto alla propensione dei cittadini a vaccinarsi quando un vaccino sarà disponibile per tutti. Infatti, il 67% degli intervistati ha indicato di essere d’accordo a vaccinarsi, il 20% ha dichiarato di essere incerto rispetto a tale possibilità, mentre il 13% ha affermato di non aver intenzione di sottoporsi alla vaccinazione.